Sala Stampa
Notizie, articoli e recensioni
MARIA CRISTINA CIPRANDI
​
Nel suo percorso creativo, l’artista, a volte, si pone delle domande, e il solito non gli è più sufficiente. Ci sono delle volte in cui non prova nessuna soddisfazione e va alla ricerca di qualcosa che non sa neppure cos’è. Qualcosa per calmare un senso di irrequietezza. Così si avventura per nuove strade, si mette alla prova.
Con lo stato d’animo di chi vuole imparare, avvia un processo di ricerca da percorrere umilmente ma in modo sempre più esigente e raffinato.
Un percorso che porta alla presa di coscienza dei propri limiti per, con stupore, trovare l’ardire di superarli.
Henri Matisse ebbe a dire: “La pittura non è un’incessante esplorazione e nel medesimo tempo la più sconvolgente avventura?” E l’avventura non è forse per i coraggiosi, per chi ha la necessità di osare, di fare un passo in più, di andare oltre? A questa visione dell’arte conduce il percorso artistico di Carla Galli Morandi.
Pittrice autodidatta inizia a dipingere nel 1973 affrontando con predilezione soggetti tratti dal mondo animale.
Le tigri, i leoni e i cavalli delle sue prime tele, misurate nella composizione e calibrate nell’uso del colore, trasmettono comunque un senso di fierezza e di selvaggia libertà. Poi la Natura. Paesaggi, scenari ed elementi naturali, momenti atmosferici fino ad arrivare al ciclo “Le grandi foglie”.
Il reale e materiale elemento naturale usato come supporto ad una visione personale della Natura. Tra tutte le opere di questo ciclo spiccano, per poesia e completezza, Le quattro stagioni.
Ed ecco Il sogno.
Carla Galli Morandi abbandona il figurativo per soddisfare, solo con le sensazioni scaturite dall’uso esclusivo del colore, la necessità di esprimere una percezione di sogno, o di incubo, che avverte dal profondo. Questi suoi quadri, coi colori che si rincorrono in sfumature, onde e spirali ci accompagnano nell’astrazione di visioni oniriche. Successivamente sono i suoi viaggi , raccontati in vari modi, a nutrire la sua vena artistica. Vediamo uno scorcio di New York in una composizione puramente grafica. L’Egitto estremamente sintetico, espresso con l’utilizzo del materiale principe: la sabbia. Il Gran Canyon e, in tante opere innegabilmente l’Africa raccontata in modo lineare.
Ma sarà proprio la sabbia ad indirizzare la trasformazione vera della pittura di Carla Galli Morandi, a dettare il passaggio definitivo dal figurativo tradizionale, sia essenzialmente grafico che realista già da lei ampiamente indagato con varie tecniche artistiche, dal figurativo, dicevamo, all’astrattismo e all’informale.
La sabbia, elemento così materico, impastata in modo casuale sulla tela è come se le parlasse. La materia che stimola la mano dell’artista a narrare una storia intima e personalissima.
E Carla Galli Morandi accetta la sfida che la materia le propone: intuendo la volontà e raccogliendo l’intenzione di questi segni lasciati dal caso sulla tela, si mette in gioco ogni volta in un’avventura diversa, esprimendosi nelle sue opere in una sorta di azione liberatoria.
Semplicemente, con coraggio ed impegno all’ascolto del proprio io per lasciar fluire il più liberamente possibile, dal profondo, la sua vera anima di artista.
Un altro importante linguaggio artistico di Carla Galli Morandi è la scultura. Ancora una volta materia, manipolata, che con il suo intervento si compone in forme leggere. Le sue figure scultoree, il più delle volte ballerine rappresentate in passi di danza, esprimono una delicatezza e una leggerezza compositiva in equilibrata contrapposizione alla rudezza del materiale.
Carla Galli Morandi, ha esposto le sue opere in mostre personali e collettive e ha partecipato a numerosi concorsi riscuotendo apprezzamenti da parte di critica e pubblico. Le sue opere sono presenti in apprezzate collezioni in Italia e all’estero.
​
1 gennaio 2017
DOTTORESSA SANDRA LUCARELLI
​
Nella danza del tempo.
Ecco la poliedricità di Carla Galli Morandi che capovolge la sabbia della sua clessidra interiore per farne tempo e spazio condiviso.
Nello slancio della scultura ancora danza il tempo e le note del pianoforte si lanciano già in un mattino di Grieg, sbocciato dalle mani della danzatrice leggera come un petalo di rosa.
La materia ha contenuti da preservare: sono frammenti di memorie rievocate, che il fiume della vita trascina nel suo alveo. Animali che fremono nella vita di una foresta, selva dove l’uomo del terzo millennio si muove, novello Dante, alla ricerca del proprio essere interiore e della propria purificazione, religiosa o laica che sia. C’è in Carla una costante oscillazione emotiva, un magma vulcanico che dentro di lei canta nella danza del fuoco, sempre alimentato da un cuore acceso di vitalità.
7 giugno 2008
PROFESSOR PAOLO LEVI
​
Partita con soggetti tratti dal mondo animale o raffiguranti paesaggi - tutti dipinti facendo scorrere gli occhi sugli scenari della natura selvaggia o su quella poetica creata con il sudore dell’uomo, intensa e vibrante di sensazioni – Carla Galli Morandi è arrivata all’astrattismo.
Forme e intrichi, spirali o grovigli di linee, onde ed elementi naturali o grafie sintetiche si alternano sulle tele imbevute di sabbie, gesso, sostanze collanti e colori che creano visioni oniriche o percezioni di sogno. Queste opere colgono un mondo segreto che esprime le emozioni dell’animo, scaturite dal pulsare di una pittura cromaticamente intensa. Ecco il brulicante universo, surreale e passionale, di quest’artista che sa sferrare pennellate decise, le quali
si adagiano sul supporto, lasciando intravedere una luce gioiosa e uno spazio ampio da esplorare, da cui sgorgano sentimenti di speranza.
-da Nuova Arte 2009 G. Mondadori, critica Prof. Paolo Levi-
1 gennaio 2009
DOTTOR ENZO SANTESE​
Il dato distintivo dell’esperienza di Carla Galli Morandi risiede nella tensione della superficie a farsi corpo materico che cattura la luce, inducendola a
descrivere tracce, percorsi e inserimenti che evidenziano anche lo spessore della pittura.
L’autrice distende sul piano una serie di materiali (sabbia, gesso, elementi naturali come foglie), ognuno dei quali si integra con l’altro dando vita a un complesso di segnali convergenti sulla sintesi tematica: la riflessione sugli elementi primari della realtà, l’aria, il fuoco,l’acqua, la terra.
La stratificazione dell’impasto avviene su molteplici apporti costitutivi: la stesura, la macchia, la polverizzazione cromatica, lo sgocciolamento. L’opera allude a un dinamismo che di volta in volta rimanda alla fluidità, al movimento verso l’alto alla velocità vorticante in un’oscillazione tra riconoscibilità figurale e astrattezza della composizione.
-Da Arte Oggi 2009 - G. Mondadori - Dr. Enzo Santese -
1 gennaio 2009
PROF. LEO STROZZIERI​
Dopo una iniziale stagione iconica, Carla Galli Morandi ha compiuto per esigenze interiori il passo verso l'astrazione informale pur non disdegnando talora reminiscenze strutturali che indicano la sua non totale convinzione sull'orgia dissacratoria dei valori estetici e formali dell'Art Autre.
Il segno, la materia, il colore e la luce sono gli elementi costitutivi da lei prediletti dell'esecuzione dei lavori nei quali l'uso della sabbia è ricorrente.
Sabbia che manipolata adeguatamente sembra, sotto il tocco maieutico dell'artista, pervasa di vita e di brulicante gioco cinetico della luce.
Morandi si cimenta anche nella scultura le cui armature appaiono leggere e di grande eleganza, piene di movimento progettuale arricchite come sono da un
impianto insofferente a qualsivoglia argine. Ma andiamo per ordine parlando prioritariamente del segno dalle movenze cadenzate come si trattasse di reminiscenze di danza. Poi la materia che diviene metalinguaggio nei confronti della realtà interiore esternata espressionisticamente nell'opera.
Ancora il colore studiato con lucida intelligenza si' da fornire al tessuto\materia una risonanza romantica, come si conviene alla classica ricerca artistica al femminile. Ed infine la luce. Coinvolgente talvolta con impetuosità lirica lo spettatore, sembra essere per lei organicistica al pari della materia sabbiosa adoperata, come detto, con dominante continuità.
-Da Sensazioni Visive 2011 - G.Mondadori - Prof. Leo Strozzieri -
1 gennaio 2011
DOTT.SSA ELENA RONZONI​
Purezza, semplicità, pienezza della composizione, precisione, questa è la pittura di Carla Galli Morandi. Quadri studiati, pensati e che allo stesso tempo arrivano dall’anima e dallo spirito di questa artista. Per capire i suoi quadri bisognerebbe vederla all’opera, sono puri e candidi come lei, una passione vera e pulita che persegue da moltissimi anni e che da sempre riempie le sue giornate, non per il gusto di dipingere ma per l’esigenza intrinseca in lei di doverlo fare.
L’arte e Carla Galli Morandi un giorno si sono incontrate e da quel giorno non si sono più lasciate. Percorrendo vari stili e tecniche pittoriche è approdata a un particolare tipo di pittura informale, tutto suo.
Osservare questi quadri e guardare questa artista può sembrare il più grande ossimoro esistente al mondo, ma non è così e ci si rende conto quando Carla Galli Morandi parla delle sue opere, ti conduce con la sua voce suadente, sicura ma dolce, con i suoi pensieri e con i suoi discorsi, all’interno del suo mondo artistico. Un mondo delicato fatto di tanto studio, volontà e capacità di miglioramento continuo.
Carla Galli Morandi è capace di una pittura fresca, giovane, moderna, così intensa, originale e particolare da catturare l’attenzione e stimolare quei sentimenti e emozioni spesso così difficili da raggiungere.
1 giugno 2016